“Marzabotto e Monte Sole. Un crimine efferato e disumano. La Memoria va custodita e trasmessa ai più giovani“. Questo il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Giornata del ricordo delle vittime della strage nazifascista contro i civili avvenuta sull’ Appennino bolognese dal 29 settembre al 5 ottobre del 1944.
770 i civili uccisi barbaramente. Donne, anziani e bambini. Il più piccolo aveva solo 2 settimane.
“L’Europa è nata a Monte Sole”. A dirlo, in un passaggio del suo discorso, il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, oratore ufficiale della Commemorazione per il 75/o anniversario dell’eccidio, che si è tenuta il giorno 6 ottobre a Marzabotto.
La presenza del Presidente Sassoli è stata motivo per dimostrare che è fondamentale per creare l’Europa, la conoscenza, la visita di cittadini europei nei luoghi dove 75 anni fa la violenza interruppe la vita di una intera Comunità e fare di Marzabotto un luogo di memoria europeo.
In rappresentanza dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, la Consigliera Nazionale Cenci Marialuisa, che ha deposto nel Sacrario a nome della Presidenza Nazionale una corona in memoria delle vittime innocenti della strage.
Ad accompagnarla, Franco Leoni Lautizi, sopravvissuto all’eccidio e Consigliere Provinciale della Sezione di Rimini. Taccante l’incontro dopo tanti anni e l’abbraccio fraterno fatto di parole non dette ma ricco di significato tra Franco e Ferruccio Laffi, superstite anche lui, oggi novantenne che ancora vive a Marzabotto.
Si contano sulle dita di una mano i testimoni viventi dell’orrendo eccidio che si è perpetrato in quella valle, ma il loro impegno a testimoniare i tragici avvenimenti di quell’ autunno del 1944 è instancabile. Perché crimini così efferati non si ripetano più. Perché l’odio e l’intolleranza che oggi sembrano minacciare il nostro quotidiano, non prendano il sopravvento sul dialogo e sulla pace.
“Continueremo a ricordare, raccontare, incontrare cittadini europei e anche del mondo senza smettere mai di far conoscere le nostre Mamme, Nonne, Zie, Sorelle, Figli e Figlie che oggi non ci sono più, ma che ci guidano nella continua opera per evitare che l’essere umano diventi la belva che allora, come oggi, può diventare”, ha voluto commentarci Gian Luca Luccarini, Presidente dell’Associazione delle vittime degli eccidi nazifascisti di Grizzana-Marzabotto-Monzuno 1943-1944.
A coloro che non ci sono più, ai sopravvissuti va il nostro ricordo e il nostro rispetto.
LA STRAGE
L’eccidio di Monte Sole, più tristemente conosciuto come la strage di Marzabotto, fu un insieme di stragi compiute dalle truppe nazifasciste comandate dall’ufficiale tedesco W. Reder in Italia, tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, che per rappresaglia massacrarono 770 civili innocenti, dei quali 216 erano bambini, nei Comuni di Marzabotto, Monzuno, Grizzana Morandi, dell’Appennino bolognese. L’alto numero delle vittime (i dati parlano anche di 1830 periti, ndr), per la maggior parte donne, anziani e bambini, la disumanità delle esecuzioni, fanno dell’eccidio di Marzabotto la più orrenda fra le stragi compiute dai nazifascisti in Italia e una delle più efferate fra quelle perpetrate dai nazisti in Europa.
Simona Cicioni